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COSA
MatiTozzi è un progetto di educazione ai media e giornalismo
scolastico ideato dal maestro elementare Roberto Catalano, giornalista pubblicista e dottore in Scienze della
comunicazione. I risultati, le metodologie usate, i presupposti teorici del progetto, aggiornato al 2006, sono pubblicati
nella sua prima tesi di laurea MatiTozzi, il giornalismo scolastico come
percorso di media education del giugno 2006 (voto 110/110 presso
l'Università degli studi di Siena). Lo scopo dell'esperienza è
integrare agli obiettivi didattici "classici" le competenze
professionali specifiche della Comunicazione e del giornalismo (v. sezione obiettivi)
DOVE
E' incluso dal 2003 nel Piano d'offerta formativa (Pof) dell'istituto
comprensivo Pier Andrea Mattioli di Siena, e si rivolge in prima battuta alle quarte elementari
della scuola primaria Federigo Tozzi. Dal 2007/2008 il progetto si è esteso alle classi prime della scuola secondaria di primo grado "ex-Alfieri" dello stesso istituto comprensivo "Mattioli", ponendosi come importante punto di continuità del Pof.
QUANDO
Prima
fase (ottobre-gennaio)
I bambini seguono due ore a settimana un corso intensivo di approfondimento
sulla Comunicazione, dai suoi elementi alla sua evoluzione nella storia
dell'umanità, dallo studio dei media al confronto fra loro, dall'approccio
alle nozioni di comunicazione orizzontale, verticale e circolare fino
alla definizione di comunicazione di massa. Contemporaneamente, i bambini delle quinte classi - che hanno seguito le lezioni l'anno precedente - realizzano prima delle vacanze natalizie, e in collaborazione con i ragazzi delle medie, il primo numero annuale del giornale scolastico.
Seconda
fase (febbraio-giugno)
Sempre per due ore settimanali, le conoscenze vengono indirizzate allo
studio di un medium in particolare, nel nostro caso il giornale, per apprenderlo
"da dentro" e saper sfruttare le sue capacità comunicative, analizzando
il testo mediatico e i propri codici espressivi. I bambini affrontano
l'intero processo produttivo (dall'organizzazione della redazione fino
alla realizzazione dei formati grafici e alla stampa) facendo proprie
competenze professionali quali la creazione di menabò, i criteri
di notiziabilità, le tecniche del linguaggio giornalistico, il
rapporto fra testo e paratesto, le strategie di seduzione e persuasione
nei confronti del lettore, la titolazione. Vengono pubblicati due numeri primaverili del giornale scolastico (quarte primaria/ classi della secondaria)
COME
Le lezioni vengono svolte secondo una programmazione orientata al raggiungimento
contemporaneo di obiettivi curricolari classici e obiettivi legati al
mondo della Comunicazione (v.sezione obiettivi).
L'andamento del laboratorio è registrato puntualmente dai bambini
su un quaderno, su cui disegnare, copiare le dettature
finalizzate a fissare i punti focali di ogni incontro, inserire alcune schede esplicative ricche di immagini e/o mappe concettuali.
Le schede consentono di approfondire nozioni complesse come l'evoluzione
dei mezzi di comunicazione, l'incrocio delle tecnologie, lo studio dei
cosiddetti Valori notizia, la struttura dell'articolo. Inoltre utilizziamo
il computer e software specifici dedicati all'impaginazione
ma soprattutto dei giochi legati al grado di sviluppo dei bambini e all'apprendimento
interdisciplinare (non solo italiano, cioè, ma anche matematica,
storia, geometria, scienze...).
Un ruolo preminente nella programmazione lo ha il gioco e l'apprendimento cooperativo. I giochi, oltre a
riguardare concetti fondamentali della Comunicazione e del giornalismo, si inseriscono ottimamente nell'ambiente laboratorale.
Dall'anno 2004-2005 abbiamo proposto, fra i tanti, i seguenti:
Segno qui,
segno là: gioco di gruppo per il riconoscimento delle forme di
comunicazione non verbale (sonora-acustica, visiva, gestuale-mimica)
Contestual-mente: gioco sull'interpretazione corretta
del contesto, non come luogo-situazione ma come "insieme di conoscenze
e credenze condivise da emittente e destinatario per la corretta individuazione
del significato dell'atto comunicativo" (De Mauro)
Enigmedia: gioco enigmistico per il riconoscimento
delle peculiarità di ciascun mezzo di comunicazione in base al diverso
rapporto E/D (com.orizzontale, verticale o circolare), alla trasportabilità
del medium, all'importanza relativa degli elementi dello schema della
Comunicazione di Jakobson (Emittente, Destinatario, Messaggio, Codice,
Canale, Contesto)
I magnifici Sett: Gioco di gruppo per un primo avvicinamento
al linguaggio settoriale ottenuto dallo studio lessicale della titolazione
In redazione, che confusione!: Simulazione dell'attività
redazionale (segreteria-cronisti-fotografo) e primo approccio con il software
di impaginazione. Focus del gioco: percezione del passaggio Caos->Ordine,
rafforzamento sul linguaggio settoriale, alfabetizzazione a comandi complessi
sul pc, valutazione dell'operato altrui, stimolo alla collaborazione...
MatiTozzi in scatola: Gioco originale sull'impaginazione
che consente la creazione manuale di menabò con strumenti adatti
ai bambini: legno e cartoncino. Gli elaborati prodotti vengono successivamente
sfruttati al computer per creare sul software i formati necessari alla
stampa
CHI
Come visto, nonostante il
laboratorio vero e proprio venga tenuto nelle quarte elementari - col
risultato che, a rotazione, tutti i bambini potranno affrontare lo studio
dei media - l'intera scuola è coinvolta nella realizzazione del
periodico. Il materiale prodotto da tutte le classi viene filtrato dai
componenti della Redazione (classi quarte) secondo le nozioni apprese
sulla comunicazione e le esigenze della routine giornalistica. Gli argomenti
proposti vengono valutati o meno "notiziabili" secondo criteri professionali, i testi subiscono correzioni
linguistiche per adattarli alla forma giornalistica, il rapporto fra spazio
e tempo a disposizione determina l'impaginazione, che viene eseguita al
computer sia nella fase di preparazione dei formati grafici che nella
successiva modifica per l'opportuno inserimento di testi e immagini, anche
con cambiamenti dell'ultimora che rivedano l'intera struttura del periodico.
PERCHE'
Continua nella sezione obiettivi
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